Storia

Il 29 gennaio 1938 Mons. Pirastru, Vescovo di Iglesias, in seguito alla decisione del prefetto di Cagliari e dell’ A.Ca.I di costruire la chiesa parrocchiale di Carbonia, procede al sacro rito di posa e benedizione della prima pietra dando inizio ufficialmente ai lavori. Mons. Pirastru decide di intitolare la Chiesa a San Ponziano Papa Martire divenuto compatrono della città insieme a S. Barbara, perché nel duro lavoro delle miniere aveva cimentato la sua fede fino a morirvi.

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L’architettura della Chiesa di San Ponziano a Carbonia viene realizzata secondo modelli medievale interpretati in chiave moderna, in armonia con la struttura razionalista della città, la quale doveva essere la rappresentazione fisica della scelta autarchica del regime. La facciata rettangolare, costituita da un piccolo atrio porticato, è in granito di Teulada mentre la parte alta è in trachite rossa.

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Il rosone originario, disegnato nel 1938 dal pittore Filippo Figari, presenta una iconografia neomedievale semplificata con un’ interpretazione novecentesca. Esso mostra la dimensione religiosa e civile dell’artista che focalizza che focalizza il disegno del rosone sulle figure di San Ponziano e Santa Barbara, dedicando il piccolo riquadro laterale all’immagine del duce ritratto nei panni di un minatore. Distrutto in seguito al bombardamento aereo dell’8 Giugno 1943, viene poi sostituito da una semplice vetrata. Il recente restauro ripropone le figure di S. Ponziano e S. Barbara riprodotte secondo l’iconografia delle statue lignee di Carl Mahlknecht.

rosone

A sinistra della Chiesa viene costruito il campanile a pianta quatrata in trachite rossa, suddiviso in cinque piani la cui parte terminale è coronata da una cuspide in mattoni rossi. Esplicito richiamo al campanile del Santuario di Santa Maria Assunta di Aquileia, quello della Chiesa di S. Ponziano, alto 44,70 metri viene realizzato con l’intento di dominare uno spazio destinato, fin dall’innaugurazione della città, alle “folle oceaniche”. I lavori di costruzione iniziano nell’ottobre del 1937 e terminano il 15 ottobre del 1938. Nella parte inferiore del campanile trova posto una lapide dedicata ai caduti in gurra: “O lavoratore, questo campanile di dura trachite sarda ricorda a te quello di Aquileia imperiale, testimone del sacrificio eroico di nostra gente, custode primo della gloria del milite ignoto, perché nella santità del lavoro sappi essere degno dei fratelli caduti AXVII E. F. III dell’impero.” In occasione dell’innaugurazione di Carbonia, alla presenza di Mussolini viene innaugurata anche la cripta di Santa Barbara, ricavata al piano terra del campanile di San Ponziano, dove era stata collocata originariamente la statua in onore della santa realizzata dallo scultore sassarese Gavino Tilocca.

ACER

Nel campanile della chiesa sono situate quattro campane bronzee fuse nel 1938 che, nonostante l’azione corrosiva del tempo, riportano delle iscrizioni in latino degne di nota. Ognuna di esse, dalla più grande alla più piccola, è infatti dedicata rispettivamente a San Ponziano Pontefice e Martire (DIVO PONTIANO PONTIFICI ET MARTIRI), al Cuore di Gesù sorgente di ogni grazia (CORDI JESU GRATIARUM FONTI), alla Madonna (O VERE LIBERA SERVA NOS LIBEROS che significa: o [donna] veramente libera conservaci liberi) e a Santa Barbara Vergine e Martire (DIVAE BARBARAE VIRGINI ET MARTIRI). Inoltre in ciascuna di esse troviamo inciso lo stemma della fonderia pontificia, l’immagine del santo a cui sono dedicate e la data di fusione.

L’abside è sormontato dal tiburio la cui forma a lanterna, esplicito richiamo alle lampade dei minatori, illumina l’altare che ospita il Crocifisso in legno.L’interno della chiesa, ad aula in tre navate, è frutto del restauro terminato nel 2005 che rievoca lo stile originario dell’edificio. I pochi interventi effettuati avevano cancellato alcuni elementi fondamentali caratterizzanti questo stile. A partire dal 1965 infatti, con l’entrata in vigore delle nuove norme liturgiche codificate dal Concilio Vaticano II, il presbiterio è stato oggetto di modifiche; in esso sono state effettuate variazioni del basamento e aggiunte finiture marmoree nelle pareti. Inoltre è stata abbattuta la balaustra in pilastrini di marmo e costruito un tabernacolo per la Custodia Eucaristica dietro il nuovo altare che così viene rivolto verso l’aula. Nel 1973 viene demolito anche il pulpito che faceva parte della struttura originaria del 1938 e, nonostante nel 1994 si proponesse un’eventuale ricostruzione, esso non viene più ripristinato.

L’8 Giugno 1943 Carbonia subisce un’incursione aerea. Una relazione conservata nell’archivio parrocchiale attesta che in quell’occasione vengono sganciate 22 bombe che danneggiano l’abside, il muro perimetrale, il soffitto, i simulacri lignei di San Ponziano e di Santa Barbara e il rosone il cui bozzetto era stato disegnato da Filippo Figari.

 

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Situate ai lati dell’altare le statue di San Ponziano e di Santa Barbara, realizzate dallo scultore austriaco Carl Mahlknecht e donate nel 1939 dall’ingegnere Raffaele Ukmar, direttore locale del gruppo Sirai-Tanas.
San Ponziano viene rappresentato nei suoi abiti da papa, con la palma, simbolo del martirio, nella mano destra invece il libro e il copricapo papale. Anche Santa Barbara viene iconograficamente raffigurata con la palma del martirio e con ai piedi una torre dove, secondo la tradizione, venne rinchiusa dal padre.

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Relique di San Ponziano e Santa Barbara conservate nella sacrestia della chiesa che vengono condotte in processione durante la celebrazione della loro festività.

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Sulla testata della navata laterale sinistra si trova la cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù ai cui piedi è situato il tabernacolo. La navata laterale destra ospita invece la cappella destinata all’Immacolata Concezione; nella testata opposta è possibile ammirare la scultura lignea della Vergine Dormiente finemente realizzata nel giugno 2007 ad Ortisei da Perathoner Ferdinando Scultori.

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Nella testata opposta della navata laterale sinistra è situata la tomba di Don Vito Sguotti, primo Cappellano Curato di Carbonia, realizzata in granito di Saint Luis levigato e lucidato. Scritte e borchie sono in acciaio inossidabile. Sopra, il dipinto realizzato dal pittore Ielmo Cara nel 1982, raffigura Don Vito tra la povera gente di miniera affamata e bisognosa di assistenza spirituale.

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Di notevole rilevanza artistica la Via Crucis del 1938, di cui è autore Eugenio Tavolara, sulla base dei modelli in legno realizzati per lui da Pasquale Tilocca. Con quest’opera Tavolara manifesta il suo definitivo abbandono del realismo. La composizione elegante dei pannelli è scandita da un’equilibrato gioco tra pieni e vuoti ed esprime la conoscenza da parte dell’autore della lezione degli scultori gotici del trecento.

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Nel cortile della canonica strutturato come un chiostro è situata la statua di Santa Barbara a cui è intitolato; esso è a pianta quadrata e porticato su due lati sui quali si affacciano gli uffici e la casa parrocchiale.

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Il 19 Novembre 1939 e il 4 Dicembre 1939 si svolgono le prime processioni rispettivamente in onore di San Ponziano e di Santa Barbara. La data di celebrazione del santo patrono della città ha subito nel corso degli anni diverse variazioni dovute alla volontà di associare i festeggiamenti di San Ponziano a quelli di Santa Barbara, pur non rispettando le date di memoria liturgica di ciascuno. Fu Mons. Arrigo Miglio nell’Agosto del 1995, su richiesta dei parroci della città e dell’amministrazione comunale, per motivi pastorali e organizzativi, a decretare che la festa patronale di San Ponziano venisse celebrata il giovedì seguente la seconda domenica di Maggio con valore di precetto, sebbene la sua memoria liturgica rimarrà il 13 Agosto.

Parte del materiale presente in questa pagina e’ stato realizzato e viene concesso ad uso gratuito da Andrea Frigerio [www.frigerioandrea.com]