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Pubblicato giorno 16 febbraio 2015 - Archivio

Stimati parrocchiani, amici, benefattori…

 Mi piace scrivervi per ricordare a ciascuno che sono “presente” per ciascuno di voi, e vorrei che anche voi lo foste con me e tra di voi: Gesù del resto viene tra noi e per noi.

Che cosa c’è di più bello per un sacerdote, se non camminare con la Comunità …

Mi piacerebbe conoscere il nome di ciascuna persona della Parrocchia … ho sentito da Papa Francesco che sapeva di qualche parroco che conosceva anche il nome dei … cani. Vorrei, come il nostro amato Pontefice, camminare con il nostro popolo, a volte davanti, a volte in mezzo, e a volte dietro: davanti per guidare la Comunità; in mezzo per incoraggiarla e sostenerla; dietro per tenerla unita e anche per un’altra ragione perchè il popolo ha “fiuto”!.. è importante camminare insieme, collaborare, aiutarsi a vicenda, chiedersi scusa, riconoscere i propri sbagli e chiedere perdono, ma anche accettare le scuse degli altri, perdonando. Mai finire una giornata senza fare la pace, non solo in famiglia … questo lo vuole Gesù, lui nasce per portare la pace.

Di Ottaviano Imperatore si diceva, a ragione, “toto orbe in pace composito”. Gesù viene a portare quella pace che non è semplice assenza di guerra e di conflitto, ma generosità che nasce dentro e porta ad amare fino al dono di sé per il bene dell’altro.

Gesù è segno, non improvvisato, perché nasce in una famiglia che diventa modello mirabile del luogo più privilegiato, in cui si apprende la fatica e la gioia del lavoro, l’amore fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e, sopratutto, il culto divino attraverso la preghiera e l’offerta della propria vita. 

Gesù nasce e cresce in una famiglia: opportunità per rendere le nostre famiglie quei luoghi santi e privilegiati in cui si formano le donne e gli uomini autentici che realizzano il presente, ottima base per un futuro sotto la protezione di Maria, l’illuminazione dello Spirito Santo, le grazie di Gesù Redentore, e la Misericordia di Dio Padre.

Sentiamoci parte della Storia di Dio e con silenzio e stupore di fronte al mistero, diventiamo casa accogliente, “facendoci prossimo”, prima col dialogo e poi con le opere, sempre in unione con Dio.

       Don Amilcare